Gente del Sud
Sono tornato ieri sera da una due giorni a Foggia.
Partito domenica dopo pranzo col titolare, e rientrato lunedì sera.
Dormito in un bell'agriturismo, dove abbiamo mangiato veramente molto bene.
Anche l'incontro con i possibili Clienti è stato positivo.
Il titolo del post avrebbe potuto essere diverso.
Tipo "il colletto della giacca", oppure "due minuti di".
Ho preferito dedicarlo in modo più esplicito a chi volevo ringraziare.
Non sono solo l'aria, il cibo, i profumi, ad essere diversi, giù al Sud.
Queste sono cose splendide. Ma c'è dell'altro, che spesso, a causa di casi di cronaca e "pecore nere", viene dimenticato.
La cortesia, l'educazione, lo spirito, l'essere estroversi, ironici, cordiali.
Stavo entrando nel palazzo dove avevamo appuntamento lunedì mattina, quando una persona all'ingresso mi ha detto "dottore, scusi, ha il collo della giacca piegato all'indietro". Con tutto che mi considero una persona estremamente gentile e piuttosto beneducata, non particolarmente introversa, non so se avrei avvisato, trovandomi nella stessa situazione. Perché? Probabilmente quello stupido "pudore polentone" che a volte ci impedisce di essere così genuinamente spontanei e solari come i meridionali sanno essere.
Non basta, non è finita qui.
Una seconda situazione simpatica è capitata davanti al cancello di casa, appena arrivato. Due nello stesso giorno!
Stava piovendo, dovevo scaricare valigia, borsa, giacca e giubbetto, quindi sono salito per un attimo sul marciapiede, di fatto stringendo il passaggio.
Era buio, ed a quell'ora usualmente nel mio paesino non c'è un gran passaggio di gente. Neanche farlo apposta, nel buio si materializzano due pedoni ai quali faccio un cenno per scusarmi. Uno si avvicina alla porta mentre sto scendendo, e sorridendo dice: "ma no, queste cose non potete farle qui al Nord, il parcheggio selvaggio è un'abitudine nostrana".
Abbiamo simpaticamente scambiato due parole, sotto la pioggia.
Mi sono scusato ed ho spiegato che stavo scaricando.
I ragazzi venivano da Catania e dalla meravigliosa Siracusa.
La maggior parte di noi avrebbe tirato dritto mordendosi la lingua, irritato (a buon diritto). Qualcuno avrebbe attaccato briga.
Solo da Roma in giù però si sarebbero comportati in modo così genuinamente simpatico e tollerante, comprensivo, paziente e benevolo.
C'è sempre da imparare. E' difficile portar pazienza, anche su cose poco importanti.
Partito domenica dopo pranzo col titolare, e rientrato lunedì sera.
Dormito in un bell'agriturismo, dove abbiamo mangiato veramente molto bene.
Anche l'incontro con i possibili Clienti è stato positivo.
Il titolo del post avrebbe potuto essere diverso.
Tipo "il colletto della giacca", oppure "due minuti di".
Ho preferito dedicarlo in modo più esplicito a chi volevo ringraziare.
Non sono solo l'aria, il cibo, i profumi, ad essere diversi, giù al Sud.
Queste sono cose splendide. Ma c'è dell'altro, che spesso, a causa di casi di cronaca e "pecore nere", viene dimenticato.
La cortesia, l'educazione, lo spirito, l'essere estroversi, ironici, cordiali.
Stavo entrando nel palazzo dove avevamo appuntamento lunedì mattina, quando una persona all'ingresso mi ha detto "dottore, scusi, ha il collo della giacca piegato all'indietro". Con tutto che mi considero una persona estremamente gentile e piuttosto beneducata, non particolarmente introversa, non so se avrei avvisato, trovandomi nella stessa situazione. Perché? Probabilmente quello stupido "pudore polentone" che a volte ci impedisce di essere così genuinamente spontanei e solari come i meridionali sanno essere.
Non basta, non è finita qui.
Una seconda situazione simpatica è capitata davanti al cancello di casa, appena arrivato. Due nello stesso giorno!
Stava piovendo, dovevo scaricare valigia, borsa, giacca e giubbetto, quindi sono salito per un attimo sul marciapiede, di fatto stringendo il passaggio.
Era buio, ed a quell'ora usualmente nel mio paesino non c'è un gran passaggio di gente. Neanche farlo apposta, nel buio si materializzano due pedoni ai quali faccio un cenno per scusarmi. Uno si avvicina alla porta mentre sto scendendo, e sorridendo dice: "ma no, queste cose non potete farle qui al Nord, il parcheggio selvaggio è un'abitudine nostrana".
Abbiamo simpaticamente scambiato due parole, sotto la pioggia.
Mi sono scusato ed ho spiegato che stavo scaricando.
I ragazzi venivano da Catania e dalla meravigliosa Siracusa.
La maggior parte di noi avrebbe tirato dritto mordendosi la lingua, irritato (a buon diritto). Qualcuno avrebbe attaccato briga.
Solo da Roma in giù però si sarebbero comportati in modo così genuinamente simpatico e tollerante, comprensivo, paziente e benevolo.
C'è sempre da imparare. E' difficile portar pazienza, anche su cose poco importanti.
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