Michael
Ho già espresso in varie occasioni (molte, moltissime :) la scarsa considerazione che nutro nei confronti dei professionisti dell'informazione.
Non mi sento minimamente sopraffatto dalla quantità di dati disponibili (domanda spesso proposta dai sondaggi on-line), al contrario ne percepisco la carenza: trovo spesso (spessissimo) informazioni scritte male, faziose, dilettantesche (senza nulla togliere ai dilettanti).
In sintesi, mediamente pietose.
Discorso valido per carta stampata, tv ed anche per il digitale (magari un po' meno, ma tutto peggiora).
In rete, tra giornalismo diffuso fatto seriamente (si potrebbe dire professionalmente se non si rischiasse l'offesa) ed agenzie di stampa, è ancora possibile riuscire a trovare notizie degne di esser definite tali.
Poche buone cose, affogate in mezzo ad un letamaio di pubblicità, pettegolezzi, diffamazione, scandali e tanti fastidiosi schiamazzi urlati ad alta voce da sciacalli, spesso ignoranti ed addomesticati.
I veri opinionisti ormai sono i blogger. Parlando di soggettive opinioni, si può concordare o meno, ma ciò che apprezzo è l'obiettività, la coerenza.. o almeno la loro ricerca.
Pur essendo per l'assegnazione di pene rigide e non contrario alla pena di morte, non mi reputo un forcaiolo, bensì un garantista.
Credo nel fatto che sia giusto essere ritenuti innocenti fino a prova contraria, ritengo che la legge sia spesso ingiusta e facilmente ed ingiustamente malleabile, soggettiva e faziosa.
Discorso un po' filosofico imparentato con la ricerca della Giustizia contrapposta alla somministrazione della legge.
Nonostante tutto questo, nello "strano caso di Michael Jackson" non reputo di aver mentalmente agito come ritengo sia corretto. Perché?
Perché non mi interessava approfondire i risultati dei due processi per pedofilia che ha affrontato e, come apprendo, superato.
Certamente: ci sono, in effetti, molte altre cose a cui non sono interessato. Ma per farsi un'opinione seria e durevole su qualcosa sarebbe invece corretto informarsi, o sospendere il giudizio in attesa. Invece difficilmente si fa così.
Dove mi trovo "colpevole" è nel fatto che la sua reputazione, ai miei occhi, non sia uscita indenne come sarebbe stato giusto. Credo di non aver mai espresso opinioni negative in merito pubblicamente, ma neanche superato il pregiudizio.
Certamente pregiudizi facili: star system, quantità inconcepibili di danaro, altre numerose ed abituali stranezze del personaggio..
Ma giudizi severi su fatti così gravi dovrebbero (a maggior ragione) esser basati su dati certi, piuttosto che dicerie e scarsa informazione.
Non mi sento minimamente sopraffatto dalla quantità di dati disponibili (domanda spesso proposta dai sondaggi on-line), al contrario ne percepisco la carenza: trovo spesso (spessissimo) informazioni scritte male, faziose, dilettantesche (senza nulla togliere ai dilettanti).
In sintesi, mediamente pietose.
Discorso valido per carta stampata, tv ed anche per il digitale (magari un po' meno, ma tutto peggiora).
In rete, tra giornalismo diffuso fatto seriamente (si potrebbe dire professionalmente se non si rischiasse l'offesa) ed agenzie di stampa, è ancora possibile riuscire a trovare notizie degne di esser definite tali.
Poche buone cose, affogate in mezzo ad un letamaio di pubblicità, pettegolezzi, diffamazione, scandali e tanti fastidiosi schiamazzi urlati ad alta voce da sciacalli, spesso ignoranti ed addomesticati.
I veri opinionisti ormai sono i blogger. Parlando di soggettive opinioni, si può concordare o meno, ma ciò che apprezzo è l'obiettività, la coerenza.. o almeno la loro ricerca.
Pur essendo per l'assegnazione di pene rigide e non contrario alla pena di morte, non mi reputo un forcaiolo, bensì un garantista.
Credo nel fatto che sia giusto essere ritenuti innocenti fino a prova contraria, ritengo che la legge sia spesso ingiusta e facilmente ed ingiustamente malleabile, soggettiva e faziosa.
Discorso un po' filosofico imparentato con la ricerca della Giustizia contrapposta alla somministrazione della legge.
Nonostante tutto questo, nello "strano caso di Michael Jackson" non reputo di aver mentalmente agito come ritengo sia corretto. Perché?
Perché non mi interessava approfondire i risultati dei due processi per pedofilia che ha affrontato e, come apprendo, superato.
Certamente: ci sono, in effetti, molte altre cose a cui non sono interessato. Ma per farsi un'opinione seria e durevole su qualcosa sarebbe invece corretto informarsi, o sospendere il giudizio in attesa. Invece difficilmente si fa così.
Dove mi trovo "colpevole" è nel fatto che la sua reputazione, ai miei occhi, non sia uscita indenne come sarebbe stato giusto. Credo di non aver mai espresso opinioni negative in merito pubblicamente, ma neanche superato il pregiudizio.
Certamente pregiudizi facili: star system, quantità inconcepibili di danaro, altre numerose ed abituali stranezze del personaggio..
Ma giudizi severi su fatti così gravi dovrebbero (a maggior ragione) esser basati su dati certi, piuttosto che dicerie e scarsa informazione.
Desidero citare un paio di post che, per modo e toni, mi han fatto pensare: quelli di Simone e Leonardo. Non conosco nessuno dei due, e sono sicuro di avere moltissime idee in cui non ci si troverebbe d'accordo, ma riconosco loro il merito di aver scritto parole sagge, pesate e che mi han fatto riflettere. Grazie.
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