25 giu 2006

One mankind, or not

Ringrazio Cowgirl e Shayna per la visita e le belle parole.
Anche io, come Voi, supporto le nostre truppe.
E questo indipendentemente da quale governo le abbia inviate in missione.

Purtroppo in Italia ed in molte altre nazioni occidentali ci sono persone che non la pensano allo stesso modo. Confondono i soldati con la politica e l'economia. E questo e' un comportamento che fa il gioco dei terroristi.
Ogni guerra ha motivazioni ideali e ragioni puramente economiche. In tutta la storia dell'umanita' e' sempre stato cosi'.
Ignorarlo sarebbe ipocrita, oltre che stupido.
Ma sono le persone ad andare sul campo di battaglia.
Per questo in molte guerre oltre al normale sentimento di odio verso il nemico spesso chi combatte riesce a provare anche rispetto. Persino nel momento in cui deve colpire ed uccidere l'avversario.

La perdita di questi ultimi ragazzi americani in Iraq e' avvenuta con modalita' che, in quel teatro di guerra, non sono purtroppo nuove.
Il comportamento barbaro e crudele che il nemico utilizza non puo' essere paragonato a quello tipico di una battaglia. E' ovvio, nessuno puo' permettersi di affrontare una guerra contro gli alleati occidentali secondo le regole di una battaglia campale classica. Lo scontro sarebbe impari, e perso in partenza.
Ma persino la guerriglia potrebbe combattere trattando con onore l'avversario.
I terroristi no.
Non lo vogliono e probabilmente non sono in grado, inoltre non conviene loro. L'orrore puo' essere un'ottima arma.
Resi ciechi dal fanatismo, dalle droghe o semplicemente dagli interessi economici.

Perche' dietro a tutto, in realta', ci sono sempre i soldi, non certo Allah e Maometto.

Questo avversario che combattiamo non e' rappresentato da esseri umani con normali sentimenti, non sono fratelli, nel senso native del termine.
Non sono i cittadini di uno stato in guerra, e neppure hanno l'onesta' di dichiararsi mercenari. Non mi sembrano neppure appartenere all'umanita'.
Sono un nemico senza onore che non merita rispetto.

Ma l'occidente e' diviso e sordo. Se cosi' non fosse, si renderebbe conto che queste bestie non meritano neppure pieta', e li eliminerebbe.

Si puo' interpretare la vita in tanti modi diversi, avere differenti religioni, usi ed abitudini.

Eppure un minimo di diritto naturale in comune ci deve essere, per potersi definire uomini.

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