Laicità
Circa un milione di persone sono scese in piazza per fare pressione sulle istituzioni e chiedere democrazia.
Il Governo vuol dar l'impressione di mantenere la rotta. In realtà, hanno tutti gli occhi puntati ad eventuali reazioni delle Forze Armate, costituzionalmente incaricate di mantenere la laicità dello Stato. Compito che l'Esercito ha, tra l'altro, sempre fedelmente osservato.
Peccato che anche da noi non ci sia stato un potere forte con analoga mansione. La Dc non avrebbe dettato legge per tanti anni, e le continue interferenze Vaticane nella vita politica italiana non sarebbero state permesse. Purtroppo questo è solo un bel sogno.
E qualcuno da noi oggi ha il coraggio di parlare di esasperato laicismo..
Ieri sera c'è stata una piccola discussione sul diritto di cronaca.
Il mio interlocutore asseriva che, per legge, nel nostro Paese ciò consentirebbe ad un giornalista (o a chicchessia) di poter scrivere un articolo, per ipotesi, anche sul fatto che stamattina io sia andato a comprare il pane. Ovviamente non ero d'accordo.
Mi sono documentato un po': il diritto di cronaca deriva direttamente dalla norma che tutela la libertà di espressione sancita dall'art. 21 della Costituzione, e prevede la facoltà di raccontare un evento di pubblico interesse.
Esso non dovrebbe però collidere con il diritto alla privacy e all'anonimato.
Pertanto da una parte la Giurisprudenza ha stabilito che i fatti devono essere filtrati in base ad un limite di coscienza del giornalista, selezionando cioè gli avvenimenti il cui interesse possa essere condiviso dalla maggior parte del pubblico.
Dall'altra le Carte Deontologiche sono intervenute stabilendo alcune norme circa la divulgazione delle notizie.
Di fatto, in Italia tale diritto viene sfruttato per interessi di parte o incoscienza per raccontare quelli che possono anch'essere considerati fatti, si, ma non certo notizie, né tanto meno fare informazione e cultura.
D'altra parte se programmi come reality e trash tv in genere hanno successo vuol dire che esiste un pubblico a ciò interessato.
Ma questo significa solo ammettere che abbiamo grossi problemi, niente di più.
Mi rendo conto che qualsiasi limitazione alla libertà di espressione potrebbe essere utilizzata per imbavagliare i media, e questo sarebbe male (o no? mah.. dipende).
Quanti ingiusti ed inutili danni, diretti o collaterali che siano, siamo però disposti ad accettare dall'utilizzo eccessivo e spregiudicato di tale diritto?