De gustibus..
Oggi una cara amica mi ha rivolto molto gentilmente questa domanda:
Toglimi una curiosità, se posso naturalmente, di che corrente politica sei?
Prima però, una breve premessa.
Le opinioni che esprimerò, già note a quanti mi conoscono, benché possano essere state (facilmente) colte da chi mi legge, potrebbero urtare la sensibilità di taluni.
Non ritengo invero di averle mai nascoste tra le righe.
In sintesi (!), questa è la mia risposta.
Come definire la mia filosofia politica? Di che corrente sono?
LA MIA. Tanto, costa niente!
Ormai non esiste più un partito o movimento che mi rappresenti.
Sono arcistufo di, come dici tu, gente che è uguale a chi l'ha preceduta, e non cambia le cose.
Ho, come penso sia evidente, una certa simpatia per la destra.
Cionondimeno la critico aspramente e non ne condivido molte caratteristiche.
Disprezzo i baciabanchi, e sono aspramente critico nei confronti del continuo immischiarsi della religione nella politica italiana. Sono questioni che non le competono... o almeno non dovrebbero, per definizione.
Per secoli la chiesa ha taglieggiato ed assunto comportamenti di fatto mafiosi (ante litteram).
Tutto quello che ha commissionato, ogni chiesa, monumento, statua ed opera d'arte, è frutto di furti, violenza e raggiri. E' il risultato di astuti investimenti pagati con soldi altrui, italiani e di ogni altro Paese al mondo.
Come altro si può definire il chiedere ed ottenere intimando: dammi i tuoi beni o andrai all'inferno?
Penso che la cosa che oggi più manca nei vari (stupidamente numerosi) partiti italiani sia una sincera spinta sociale.
Un carissimo amico tempo fa mi ha detto di non sentire personalmente nessun bisogno del cosiddetto uomo forte.
Vero, lui no. Ma l'Italia si. Io la penso così.
Mi rendo anche conto dei rischi, ovvio.
Ma ha senso andar avanti in questo modo? Se dobbiamo naufragare come certi Paesi sudamericani, tanto vale rischiare il tutto per tutto, almeno per la speranza.
Mi rendo altresì conto di certe simpatie che possono ispirare idee e personaggi appartenenti storicamente alle sinistre.
E' la carica rivoluzionaria del messaggio.
Destra e sinistra in questo non solo si toccano, ma potrebbero abbracciarsi.
Detesto Marx, ma capisco che, quando i figli ti muoiono di fame davanti agli occhi, puoi sentire la spinta a rivoltarti verso chi ha di più.
L'idea di giustizia non è né di destra né di sinistra.
E'. Ma non esiste, perché non umana.
Gli umani sono "naturalmente" ingiusti, almeno in larga maggioranza.
Può il sognatore idealista che porto dentro assieme al caporale Maurizio concreto, preciso, perfezionista, severo, ma buono e giusto, identificarsi con queste bande di lestofanti (maggioranza ed opposizione che siano)?
Ovviamente no.
Toglimi una curiosità, se posso naturalmente, di che corrente politica sei?
Prima però, una breve premessa.
Le opinioni che esprimerò, già note a quanti mi conoscono, benché possano essere state (facilmente) colte da chi mi legge, potrebbero urtare la sensibilità di taluni.
Non ritengo invero di averle mai nascoste tra le righe.
In sintesi (!), questa è la mia risposta.
Come definire la mia filosofia politica? Di che corrente sono?
LA MIA. Tanto, costa niente!
Ormai non esiste più un partito o movimento che mi rappresenti.
Sono arcistufo di, come dici tu, gente che è uguale a chi l'ha preceduta, e non cambia le cose.
Ho, come penso sia evidente, una certa simpatia per la destra.
Cionondimeno la critico aspramente e non ne condivido molte caratteristiche.
Disprezzo i baciabanchi, e sono aspramente critico nei confronti del continuo immischiarsi della religione nella politica italiana. Sono questioni che non le competono... o almeno non dovrebbero, per definizione.
Per secoli la chiesa ha taglieggiato ed assunto comportamenti di fatto mafiosi (ante litteram).
Tutto quello che ha commissionato, ogni chiesa, monumento, statua ed opera d'arte, è frutto di furti, violenza e raggiri. E' il risultato di astuti investimenti pagati con soldi altrui, italiani e di ogni altro Paese al mondo.
Come altro si può definire il chiedere ed ottenere intimando: dammi i tuoi beni o andrai all'inferno?
Penso che la cosa che oggi più manca nei vari (stupidamente numerosi) partiti italiani sia una sincera spinta sociale.
Un carissimo amico tempo fa mi ha detto di non sentire personalmente nessun bisogno del cosiddetto uomo forte.
Vero, lui no. Ma l'Italia si. Io la penso così.
Mi rendo anche conto dei rischi, ovvio.
Ma ha senso andar avanti in questo modo? Se dobbiamo naufragare come certi Paesi sudamericani, tanto vale rischiare il tutto per tutto, almeno per la speranza.
Mi rendo altresì conto di certe simpatie che possono ispirare idee e personaggi appartenenti storicamente alle sinistre.
E' la carica rivoluzionaria del messaggio.
Destra e sinistra in questo non solo si toccano, ma potrebbero abbracciarsi.
Detesto Marx, ma capisco che, quando i figli ti muoiono di fame davanti agli occhi, puoi sentire la spinta a rivoltarti verso chi ha di più.
L'idea di giustizia non è né di destra né di sinistra.
E'. Ma non esiste, perché non umana.
Gli umani sono "naturalmente" ingiusti, almeno in larga maggioranza.
Può il sognatore idealista che porto dentro assieme al caporale Maurizio concreto, preciso, perfezionista, severo, ma buono e giusto, identificarsi con queste bande di lestofanti (maggioranza ed opposizione che siano)?
Ovviamente no.
Nessun commento:
Posta un commento