The new world
Ed oggi lo spazio tocca ad una mia passione.
Ieri un film al cinema (con Mat, a cui va il mio ringraziamento per la pazienza e per non avermi spinto a scegliere Munich, scelta molto difficile) dopo.. mesi. In effetti qualcosa ho perso, ma come al solito le uscite che piu' incontrano i miei gusti sono situate tra gennaio ed aprile.
Malick non mi ha deluso neanche stavolta. La fotografia e' ad altissimo livello, forse le musiche a tratti mi hanno distratto.
Il soldato Smith e' uno sfigatissimo uomo moderno, perso tra il suo dovere e quello che sarebbe opportuno fare, cioe' buttar via la sua schifosissima vita e mettersi con gli indiani. Avrebbe tutto da guadagnare e nulla da perdere! Chiaramente fa la scelta sbagliata.. Anche gli indiani commettono degli errori, piu' che altro nella gestione dei rapporti con gli europei. Forse, se li avessero massacrati subito tutti.. No, temo sarebbero solo riusciti a posticipare l'inevitabile.
Al solito gli europei sono degli sporchi sozzoni puzzolenti, incapaci di "approfittare" nel senso positivo delle occasioni. L'unica cosa che riesce loro bene e' litigare ed ammazzarsi, o morire di fame e malattie.
C'e' molto di Balla coi lupi e Mission. In particolare il senso di spreco, il rimpianto per l'occasione perduta. Ed e' evidente la mano del regista della Sottile linea rossa, in particolare per i pensieri dei personaggi espressi in silenzio da una voce interiore.
Parecchie comparsate niente male, anche se piu' che altro in ruoli cameo (vedi Savage).
Come riconosciuto da tutti superba Q'Orianka Kilcher, innocente ed ingenua come solo una adolescente innamorata puo' essere. Visto che e' una nativa almeno lei riesce a portare a termine la sua ricerca di equilibrio. Lasciando tutti noi ad ammirarla (ed anche ad invidiarla per il mondo che aveva ma ahime' ha perduto).
Il film non sara' un successone, anche perche' va riconosciuta la tipica lentezza narrativa del regista (come nella Sottile), ed in particolare perche' raramente prove d'autore ricche di profondita' possono piacere al grande pubblico (una eccezione forse e' stata La mia Africa).
Rientrare al Cinecity a Limena come spettatore non e' stato piacevole. Troppi brutti ricordi (ancora molto recenti).
Ieri un film al cinema (con Mat, a cui va il mio ringraziamento per la pazienza e per non avermi spinto a scegliere Munich, scelta molto difficile) dopo.. mesi. In effetti qualcosa ho perso, ma come al solito le uscite che piu' incontrano i miei gusti sono situate tra gennaio ed aprile.
Malick non mi ha deluso neanche stavolta. La fotografia e' ad altissimo livello, forse le musiche a tratti mi hanno distratto.
Il soldato Smith e' uno sfigatissimo uomo moderno, perso tra il suo dovere e quello che sarebbe opportuno fare, cioe' buttar via la sua schifosissima vita e mettersi con gli indiani. Avrebbe tutto da guadagnare e nulla da perdere! Chiaramente fa la scelta sbagliata.. Anche gli indiani commettono degli errori, piu' che altro nella gestione dei rapporti con gli europei. Forse, se li avessero massacrati subito tutti.. No, temo sarebbero solo riusciti a posticipare l'inevitabile.
Al solito gli europei sono degli sporchi sozzoni puzzolenti, incapaci di "approfittare" nel senso positivo delle occasioni. L'unica cosa che riesce loro bene e' litigare ed ammazzarsi, o morire di fame e malattie.
C'e' molto di Balla coi lupi e Mission. In particolare il senso di spreco, il rimpianto per l'occasione perduta. Ed e' evidente la mano del regista della Sottile linea rossa, in particolare per i pensieri dei personaggi espressi in silenzio da una voce interiore.
Parecchie comparsate niente male, anche se piu' che altro in ruoli cameo (vedi Savage).
Come riconosciuto da tutti superba Q'Orianka Kilcher, innocente ed ingenua come solo una adolescente innamorata puo' essere. Visto che e' una nativa almeno lei riesce a portare a termine la sua ricerca di equilibrio. Lasciando tutti noi ad ammirarla (ed anche ad invidiarla per il mondo che aveva ma ahime' ha perduto).
Il film non sara' un successone, anche perche' va riconosciuta la tipica lentezza narrativa del regista (come nella Sottile), ed in particolare perche' raramente prove d'autore ricche di profondita' possono piacere al grande pubblico (una eccezione forse e' stata La mia Africa).
Rientrare al Cinecity a Limena come spettatore non e' stato piacevole. Troppi brutti ricordi (ancora molto recenti).
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